martedì 8 luglio 2008

Calcio mercato Juventus:"Vendere Almiron per finanziare Poulsen"

posted on 08:09 by Ale77Ud

L'impresa, assai ardua, paragonabile al tentativo di vendere qualche granello di sabbia nel deserto o di smerciare lana caprina ad uno smaliziato pastore calabrese, non consentirà di rifare il guardaroba della "vecchia" Signora. Ma, quantomeno, permetterà di snellire il girovita di un monte ingaggi sempre più ampio, alleggerendo l'organico bianconero di almeno un paio di zavorre. Le estenuanti trattative per le cessioni di Almiron, insensibile persino al fascino della Costa azzurra, come testimonia la deficitaria esperienza vissuta a Monaco, e Tiago, anch'egli corteggiato dai francesi, sembrano ormai aver assunto i connotati di una missione apostolica, più che di una normale transazione mercantile. I gusti, labili ed a tratti incomprensibili, dei due centrocampisti, pagati ben ventidue milioni soltanto un'estate addietro, non sembrano consentire ampi margini di manovra al direttore sportivo Secco. A scanso di equivoci costretto a far coincidere le esigenze dei due geometri, rimasti senza compasso e livella, più che mai decisi nel respingere ipotesi non gradite, con le necessità di bilancio della Juventus.Per il centrocampista argentino, dalla corsa simile a quella di uno scolaro con le bretelle strette ed i calzoni troppo lunghi, in balia degli sbalzi umorali di un mercato sino ad ora statico, la società bianconera, rifiutate nell'ordine le offerte di Olympiakos Pireo, Galatasaray e Fiorentina, è ormai sul punto di accettare, per sfinimento, quella della Sampdoria, di poco inferiore ai quattro milioni. Al fine di evitare il rischio, dibattuto durante l'ultimo consiglio di amministrazione, di "ingolfare" la già di per sé lenta campagna acquisti. Prigioniera, oltre che di Almiron, anche della volubilità di Tiago. Attratto, e non poco, dalla possibilità di tornare in patria, come testimoniano le lusinghe, a dir la verità timide, del Benfica. Quanto desideroso di abbandonare ogni ipotesi di cessione in Gran Bretagna, pur di trasferirsi all'Atletico Madrid. Unica destinazione gradita, quanto imposta, per abbandonare Torino e liberare il proprio armadietto nello spogliatoio del centro sportivo di Vinovo, per troppo tempo affollato di cerchietti colorati e dubbi circa le proprie reali qualità. Iniziato il ritiro nell'umida Pinzolo, come al solito farcita di zanzare e rudimentali container dalle temperature folli, in grado di "ospitare" a stento le truppe cammellate cotte dal sole, il tormentone legato alla scelta del nuovo centrocampista, con le quotazione inerenti al danese Poulsen in repentina ascesa, della squadra di Ranieri si esaurirà in concomitanza con la cessione di almeno uno dei due ribelli silenziosi.Ospiti, più o meno graditi, nell'albergo che ospita parte della truppa guidata dal "senatore" Trezeguet e dal neo acquisto Amauri. Elemento considerato fondamentale dall'allenatore Ranieri, il quale starebbe cercando di costruire, sin dai primi giorni di ritiro, un particolare tridente mobile. Ben distante dalla capacità dinamica del trio formato da Baggio, Vialli e Ravanelli, quanto egualmente efficace in fase realizzativa. Con capitan Del Piero posizionato alle spalle della coppia formata dal brasiliano e da "Hannibal" Trezeguet. Facendo leva sulla possibilità di sfruttare, in fase più avanzata, la genialità di "Gollum" Giovinco, oltre che la generosa abnegazione di Iaquinta. Conclusa, non senza pathos, la ricerca del difensore che avrà il compito, nemmeno tanto ingrato, di sostituire "Otello" Andrade, a conferma della possibilità di un prestito dello sfortunato portoghese, grazie all'acquisto di Knezevic, prelevato dal Livorno a corredo di un vezzoso duello cittadino con il Torino, l'ultimo movimento della dirigenza bianconera, al di là della possibile operazione Ivanovic, richiesto con vigore da Ranieri, riguarderà la scelta del vice Buffon. Rinnovata la fiducia a Belardi, reduce dal prolungamento del contratto sino al giugno del 2011, coprotagonista di una stagione positiva, addolcita dalla soddisfazione di aver parato un rigore a Cassano nell'ultima partita di campionato, la "rosa" dei papabili parrebbe stringersi attorno agli esperti Roma, in procinto di lasciare Monaco, magari in cambio del prestito, oneroso, di Tiago, al momento per nulla disposto a trasferirsi oltralpe, Manninger, Bucci e Chimenti, pronto a svincolarsi dall'Udinese pur di tornare a vestire la maglia bianconera. Abortita l'ipotesi Fiorillo, troppo giovane per recitare il ruolo di panchinaro con abbonamento alla tribuna, il sentimento più veritiero sembrerebbe favorire l'ingaggio dell'austriaco Manninger. Reduce da una straordinaria stagione vissuta a Siena, il portiere spettatore nella disastrosa avventura della propria Nazionale all'Europeo appena concluso, si sarebbe deciso ad accettare la proposta bianconera. Conscio, una volta scollinati i trent'anni, di non poter più traccheggiare in formazioni desiderose di veleggiare in posizioni anonime di classifica, Manninger avrebbe deciso di accettare il ruolo di dodicesimo in cambio di una maggiore considerazione economica, che si tradurrebbe in un ingaggio da poco più di un milione a stagione. Anche se, considerando il soddisfacente rendimento di Belardi, anziché aumentare lo stuolo di guardoni dietro all'invalicabile Buffon, sarebbe più opportuno convogliare le restanti risorse economiche per finanziare l'acquisto di Ivanovic dal Chelsea...
di Appi .
si ringrazzia:"www.tuttomercatoweb.com"

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