CALCIO MERCATO

Alla vigilia della sfida del San Paolo il tecnico azzurro spiega i suoi timori: "Preferirei piangere, piuttosto che sentir dire che siamo favoriti. Loro arriveranno qui molto motivati. Per noi è una gara fondamentale; fare bene ci darebbe consapevolezza della nostra forza"

Edy Reja, 63 anni, alla guida del Napoli dal 2004. LaPresse
NAPOLI, 17 ottobre 2008 - Non ci resta che piangere. Per provare a vincere, sia chiaro. Edy Troisi o Edy Benigni? Edy Reja, è molto più semplice: obiettivo come pochi, esperto e moderato. E allora, la citazione cinefila è utile a introdurre il concetto espresso e sottolineato dal tecnico del Napoli alla vigilia della sfida con la Juventus: "Preferirei piangere, piuttosto che sentir dire che siamo favoriti. Non mi fido della Juve. Non mi fido della crisi".
ESAME DI MATURITA' - Sale e pepe sulla partita. Bianco e nero. Proprio come la squadra di Ranieri: "Non credo che loro siano dimessi, non mi fido - continua a ripetere il tecnico azzurro -: hanno qualche assenza importante, ma arriveranno qui molto motivati". Il d.g. Marino avvalora la tesi dell'allenatore: "Giocheranno una partita da Champions". E il Napoli? "Per noi è una gara fondamentale - spiega ancora Reja -, perché se riuscissimo a fare bene aumenterebbe la nostra consapevolezza di essere una squadra importante che può occupare le zone alte della classifica". Un esame di maturità in piena regola, insomma: "Per quanto abbiamo costruito finora, credo che possiamo essere all'altezza della Juventus".
DENIS E ZALAYETA - Per quel che riguarda la formazione, i misteri sono ridotti all'osso. Più che altro al consueto dubbio in attacco, comunque in via di definizione: "In difesa credo che giocherò con Santacroce, Cannavaro e Contini". Mentre a centrocampo con Maggio, Blasi, Gargano, Hamsik e Vitale. Chi sarà il partner di Lavezzi? "Dovrò scegliere tra Denis, che viene da due ottime prestazioni, e Zalayeta, un giocatore importante e molto motivato. Soprattutto da ex juventino. Spero di non sbagliare: valuterò lo stato di forma di entrambi, prima di decidere". Alla fine dovrebbe toccare a Denis: è molto più che una sensazione. Finale sul San Paolo semivuoto (32.000 gli spettatori attesi): "E' un peccato avere le curve deserte: i veri tifosi del Napoli avrebbero meritato la gioia della partita".