giovedì 5 novembre 2009

Calciopoli News , Capello: "Gli scudetti dei calciopoli? Li ho vinti sul campo"

posted on 08:22 by Ale77Ud




Sir Fabio è scatenato. Dopo aver detto che il calcio italiano è ostaggio degli ultras (provocando forti reazioni), svaria a tutto campo: "Gli scudetti di calciopoli della Juve? Li ho vinti sul campo. Mourinho? Ha ragione sui giovani calciatori viziati. Quando ero al Milan...". Fabio Capello attacca il calcio italiano. Per il commissario tecnico dell'Inghilterra, nel nostro Paese ''comandano gli ultras, fanno ciò che vogliono''. Intervenuto a Coverciano al seminario 'Il calcio e chi lo racconta' organizzato dall'Ussi, 'sir Fabio' ha sottolineato che ''in Spagna è un altro mondo, si vive il calcio con grande rispetto, le famiglie possono andare allo stadio portando i bambini''; mentre in Inghilterra ''gli spalti sono pieni e non succede nulla di strano''. Tutt'altra cosa in Italia dove invece, ha detto Capello, ''il declino sarà ancora evidente. Basterebbe avere il coraggio di applicare le leggi e farle rispettare''.

Il c.t. della nazionale inglese dà manforte anche a Mourinho: "Quando dice che i giovani pensano alle Ferrari prima che ai sacrifici (concetto espresso nel pre-partita di Inter-Catania, rimproverando Balotelli che si era allenato male). A me è successa la stessa cosa, ma non faccio nomi. Ho allenato per 6 anni le giovanili del Milan, ho imparato che gli allenatori devono essere anche educatori, nei confronti dei ragazzi ma pure dei genitori e dei procuratori, che spesso li coccolano nel modo sbagliato".

L'ex allenatore di Milan, Juve e Roma ha anche confermato che ''l'idea di allenare la Nazionale italiana non mi ha mai eccitato. Sognavo la Nazionale inglese, sono felice di vivere a Londra e sono contentissimo. Avevo un sogno e l'ho realizzato: portare l'Inghilterra ad altissimo livello, e' una splendida sfida''.

Su Beckham ha ha ammesso di aver sbagliato: "Quando era al Real e firmò per i Galaxy, pensai che le sue motivazioni a Madrid e la sua voglia di 'metterci la gamba' sarebbero diminuite in modo esponenziale. Il suo impegno invece crebbe giorno dopo giorno e, dopo averlo messo fuori squadra, lo reintegrai. Fu determinante per vincere il titolo. La forza di un uomo penso stia anche nel saper ammettere i propri errori".
Molto diplomatico e rispettoso del lavoro di Lippi quando gli è stato chiesto di Cassano.. "In Inghilterra il tormentone in Nazionale riguarda Owen. Quindi non rispondo su Cassano: io mi tengo il tormentone Owen, Lippi si tenga il tormentone Cassano".

Su calciopoli rivendica i suoi titoli: "Non c'è niente di imbarazzante per quello che è successo nel 2006, io ho vinto sul campo. Non ho nessun trofeo in casa, tengo tutto in bauli che ho in cantina, per me il passato è passato. Le medaglie di quegli scudetti però non è venuto mai a prendermele nessuno... Se tornerei alla Juve? Mai dire mai".

Capitolo arbitri: "In Inghilterra si premia chi cerca con forza, con vigore il pallone. Da noi spesso si premiano i simulatori... In Inghilterra non è ammesso contestare l'arbitro, non ci si può avvicinare a loro, i loro errori del resto non sono vivisezionati dalle moviole, né sono mai alibi per i tesserati. Da noi se uno viene toccato, spinto, sfiorato si accendono processi che durano mesi, anni". A proposito di questo, sir Fabio apre alla moviola: "Perdere una partita, magari un campionato o un trofeo, perché nessuno sa dire se il pallone è entrato o non è entrato in porta, la ritengo una grande ingiustizia per il lavoro e l'impegno di chi subisce il torto. Sono favorevole, come a tutti i mezzi tecnologici, in particolare credo sia giustissimo introdurre il tempo effettivo".


"LE REAZIONI ALLE PAROLE DI CAPELLO - Se l'allenatore della Fiorentina, Cesare Prandelli, si è detto ''perfettamente d'accordo'' con Capello, dal presidente del Coni, Gianni Petrucci, e da quello della Figc, Giancarlo Abete, è arrivata una ferma condanna delle parole del Ct della nazionale inglese. ''Comandano gli ultras? No, assolutamente no - ha puntualizzato Petrucci -. Sono parole che lasciano il tempo che trovano. E' facile parlare dall'alto: quando si va all'estero si tende sempre a dare giudizi sul proprio paese, sono dichiarazioni che non mi entusiasmano''. Per Abete, l'immagine tracciata da Capello ''non corrisponde alla realtà'' e ha ricordato che la situazione della sicurezza negli stadi, ''anche se deve ancora migliorare, e' gia' migliorata, come dicono i dati del ministero dell'Interno. Poi - ha continuato il Presidente della Figc - e' evidente che bisogna cercare di mantenere una situazione di totale contrapposizione nei confronti di quelli che intendono lo stadio come arena''.

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